lezioni teatro anno 08/09

giovedì 27 novembre 2008

IO SO TUTTO

I Signori non mi conoscono
Peggio per loro
Io conosco tutti, do tutto, fo tutti
Io sono come il telegiornale
Io so scrivere, cucire, viaggiare, verseggiare
Entrare, uscire, uscire, entrare
Smettere d’uscire
Entrare, uscire, uscire, entrare, uscire
E continuare così.
Io so tutto
Io col ramo chimica
Ho inventato il gas
Leguminaceo, retroilluminante
che è un gas
ottenuto con la masticazione dei legumi
e accendendolo da dietro
dà una luce migliore della lampada a quarzo.
Col ramo matematica
ho estratto ventiquattro radici quadrate
dal cubo paralitico circolare ad angolo retto.
Col ramo filosofia, con l’economia
col sociologia e col culinaria
ho inventato la pastasciutta
che si cuoce, si condisce e si mangia da sé
il rasoio elettrico autobarbambodilatatore
che vi toglie prima
il pelo più in basso a destra
e infine vi toglie il più lungo a sinistra,
ed infine
il fucile adiofilo
che mentre voi mirate da un lato
l’uccello viene spontaneamente dall’altro lato.
Io so tutto
Vedo tutto
Entro dappertutto.
Io ho scritto un poema
Con quattordici miliardi e venticinque milioni di versi
Con rime suonate, baciate, sgravate.
Ho composto una tragedia
Una farsa
Un dramma in settantadue atti grandi
E altrettanti piccoli
Una squarzinata romana
Atto primo un morto e un ferito
Atto secondo due morti e tre feriti
Atto terzo tre morti e quattro feriti
Atto ultimo tutti moti
Gli attori er suggeritore er pubblico
E pure quelli che passavano p’à strada.
Ho stampato un trattato di astronomia
comprovante che i pianeti
Sono a forma di palla
E la terra gira intorno a sole
La luna gira intorno la terra e al sole
Giove gira intorno a Marte, la luna, la teraa e al sole
Insomma è tutto un immenso
Giramento di palle
Palle Astronomiche, s’intende
Io so tutto
Vedo tutto
Entro dappertutto
Io vedo il movimento di un dito
In qualunque sito sia nascosto
Vedo il movimento in cui vi créscono i capelli
Vi cresce il zoccoletto al naso
Vi cresce il fritto
Insomma tutto quello che vi cresce
Io lo vedo
Io so quanti millimetri corrono
tra Durazzo
e Longobuco
Quanti peli aveva Adamo
Con quale mastice Eva
Si attaccava la foglia di fico
Quanti pomi mangiarono insieme
Io so che cosa ci vuole per un uomo
Che cosa desidera una donna
Io leggo nell’avvenire e nel pretèrito
Io so che cosa si trova in mano
Quando si allunga la mano
Per prendere qualche cosa in mano
Dove va la luce quando si spégne
Dove va qualcuno quando gli si manda un accidente
Dove vado io se mi lanciate le poltrone in faccia
Dove vado io?
Vado dal questore
Chiaro, chi è il questore?
Il questore è il capo della polizia
Lo sapevate? No, io sì
Fin da bambino quando
Nacqui, nelle braccia della balia
E cominciai a fare
E feci tutto da me stesso
Io mi battezzai, mi sgravai
Io mi battezzai, mi sgravai, mi ricresimai
Io mi ribattezzai, mi sgravai, mi ricresimai
Io feci tutto da me stesso
Io perché voi non capite niente
Io in cinque minuti
Vi costruisco un pallone dirigibile
Superiore a tutti gli altri palloni dirigibili di questo mondo
Perché gli altri vanno per aria
E il mio va per tera
Io in cinque minuti
Vi faccio venire qui
Quello che voglio
Un pesce
Un pallone
Un eschimese
Mariti automatici per signorine
Signorine automatiche per seminaristi
Membri, per il parlamento
Fòri, per avvocati
Bambini per signore
Io vi sto davanti e vi guardo
Mi metto di profilo e vi guardo lo stesso
Io ho cent’occhi, ho mill’occhi
Dovunque mi toccate trovate un occhio
Volete vedere?
Adesso mi abbasso i pantaloni
E ve lo faccio vedere io……..

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